- Man muss noch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gebären zu können.
Also sprach Zarathustra-F.Nietzsche-

mercoledì 29 giugno 2011

De Profundis Tiburtinae

Il mio ritorno a Roma e`stato puntuale stavolta, nonostante i frequenti disservizi  di Easyjet negli ultimi tempi. Appena scesa dal lordissimo trenino  Fiumucino-Tiburtina, aumentato improvvisamente di  ben 3 euro, ho avuto subito modo di appurare che l´opera sistematica di demolizione e degrado di Roma ad opera di Alemmano  ha raggiunto  la versione 3.0.
 La nuova stazione Tiburtina e`un cantiere interminabile, le cui date di apertura dapprima previste per il 2009, vengono posticipate da anni a grande discapito degli abitanti della zona, che sarebbe lo snodo stradale  piu´importante di Roma Est (dove passano la via consolareTiburtina, l´Autostrada A24 e la Tangenziale Est). A causa delle deviazioni per i lavori in corso, nelle ore di punta o nei giorni di pioggia il ponte si trasforma in un budello infernale dal quale e`impossibile uscire vivi senza impiegare per fare meno di 2 Km. 2 ore previa recita di bestemmie previste dal calendario gregoriano.
Un vero calvario a danno dei lavoratori che devono raggiungere il centro e degli studenti che vanno all´universita`.
L´ultimo termine reso noto risulta essere Giugno 2011, ma basta un colpo d´occhio per capire che si tratta dell´ennesima presa per il culo, e che l´avanzamento lavori non e`affatto all´80% come dicono, ma neanche al 50%. Non solo, farebbero bene tranquillizzare i cittadini dichiarando a chiare lettere "Cari Signori, non ci e` dato sapere la data di ultimazione dei lavori, vista l´ennesima querelle tra urbanisti e sovrintendenti de ´sta ceppa circa il rinvenimento dei peli pubici di Diocleziano...o un dipinto della uallera di sua sorella." che nessuno si aspettava di trovare, del resto, nel sottosuolo di Roma prima di scavare e prima di dare il via ai lavori.
 Cio´nonostante a Dicembre scorso, la giunta Alemanno ha avuto il  coraggio futuristico  autorizzare una inaugurazione di una miserrima porzione di stazione: l´atrio nomentano.
 Un atrio  di 20 mq2 su 50 mila metri quadrati di grande opera pubblica in un qualunque pomeriggio italiano. Il tutto alla presenza di  Berlusconi con dotato di casco giallo e alle massime onoreficienze dello stato con la lettara piccolina. Il ministro dei trasporti  Matteoli e i vertici di Ferrovie piu´  altri quattro amici loro scampati a un brunch a collina Fleming.
 Una cerimonia tra intimi di una tristezza e cialtroneria senza  pari, niente a che vedere con  quello che fu l´evento- inaugurazione della  Hauptbahnoff a Berlino avvenuto puntualmente prima dell´inizio dei mondiali del 2006.  
Ricordo che  era una serata di primavera caldissima e io ero in mezzo una folla di gente galvanizzata e commossa dall´evento. Si e`cantato, ballato la techno, qualcuno trombava e io ascoltavo la 9 di Beethoven in lacrime sotto  bellissimi fuochi d´artificio,  si e`urlato a squarciagola, pianto e ringraziato questa citta` capace di farti sentire parte di essa e insieme cittadino del mondo. Davanti alla ultramoderna stazione illuminata con giochi di luce ed effetti , si respirava il senso di  gratitudine  e orgoglio  dei berlinesi per questo regalo alla citta`un senso  appagante di comunione civile che per l´italiano medio resta ancora un idillio sconosciuto.  
  All´uscita di piazzale Tiburtino sembra di essere in una discarica abusiva.Il cantiere e il suo circondario versano nel pieno degrado, e la struttura che emerge, sembra essere gia`vecchia e obsoleta ancor prima di essere completata. Una desolazione totale che fa da perfetto sfondo  ai bivacchi di fortuna dei senza tetto e dei  nomadi che transitano di li´o decidono di istallarvisi.
 Monnezza ovunque, devo fare lo slalom con il trolley per poter raggiungere via Masaniello e arrivare a piedi sul ponte della Tiburtina dribblando in mezzo a qualsiasi genere di rifiuti e lo stesso sono costretti a fare i passeggeri degli autobus che scendono al capolinea.
 La particolarita` di Roma rispetto a Napoli e`che noi i rifiuti  non li ammonticchiamo in cumuli agli angoli delle strade, ne´gli diamo fuoco. A noi  piace distribuirli piu´equamente sul suolo pubblico, soprattutto negli antri nascosti delle stazioni o sotto i piloni di cemento per lasciarli sedimentare a futura memoria.
L´unico pensiero che mi toglie l´amarezza dal cuore e`la lasagna della mamma che mi sta aspettando.

1 commento:

  1. in primis, viva la lasagna...
    ma passando a cose serie, la monnezza di roma è il traffico, che poi come risultato dà l'inaccessibilità a quello che di buono questa città potrebbe offrire.
    è che tanta gente non prenderebbe mai i mezzi pubblici, e non solo perché sono lenti e affollati (cosa vera), ma perché sono pubblici. la differenza con i berlinesi è proprio questa: il senso del pubblico, che in italia in generale e a roma in particolare è del tutto assente.
    è ovvio quindi che roma, con pochi abitanti in più di berlino, abbia più del doppio di automobili...

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