- Man muss noch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gebären zu können.
Also sprach Zarathustra-F.Nietzsche-

martedì 30 agosto 2011

La vicina del quinto piano

Io amo il genere umano.Non si lascino ingannare quelli che leggono tra le righe dei miei post stizza e acredine. Non c´e`pennellata di Picasso o riga di Baudelaire che valga il sospiro o il pianto di un essere umano.Klaus Kinski, in una delle sue note sfuriate a Werner Herzog gli intimava con violenza di puntare la macchina da presa sul suo volto,non sul paesaggio. Perche´il volto e gli occhi sono il vero paesaggio. Ecco io la penso cosi´,come Kinski.Mi piacciono gli esseri umani, guardare i loro volti,e incontrarli.
Sono notoriamente ben disposta all´incontro e al dialogo e sono capace,quando voglio,di essere felice per gli altri e di godere nel manifestarsi della liberta`altrui. Penso che, tra i tanti difetti, questa sia una mia dote.
Vivo sulla  Görlitzer strasse,al quarto piano in una palazzina di cinque,costruita coi soldi del piano Marshall negli anni ´50.L´appartemento,pur essendo in una delle vie piu´belle di Berlino, prospiciente il vivacissimo Görlitzer Park, presenta una caratteristica. Le mura sottili.Si doveva risparmiare negli anni 50 e costruire piu´abitazioni possibili con pochi soldi ,senza stare a pensare alle future copule dei futuri condomini.
Vivo qui da 5 anni circa, e ho ottimi rapporti di vicinato. Il condominio e`abitato piu´o meno dalle stesse persone, di cui nel corso del tempo ho imparato a riconoscere abitudini e caratteristiche che si verificano piu´o meno regolarmente nel tempo.Di questo piccolo microcosmo fanno parte:  la lesbica del 3 piano che vive sola col suo gattone rosso, la famiglia del portiere al piano terra sempre disponibile ad ogni richiesta di aiuto, la ragazza madre col bambino avuto da un italiano  fuggito via subito dopo, le studentesse che mi sbomballano i coglioni 1 volta al mese con i loro techno-party e che carinamente prima di ogni festa mettono un avviso alla porta, lo scapolo sciovinista di mezza eta`amante dello sport,la coppia gay piu´silenziosa del mondo che vanta il balcone fiorito piu´bello del quartiere, la madre tedesca albina di 1 metro e 80 con la figlia adolescente dai tratti africani,l´anziana signora che cura le piante e i fiori in cortile e ogni tanto mi regala delle zucche, l´italiana Is@boh che soffre  di un´ansia da prestazione che la coglie nell´atto di buttare la monnezza davanti agli 8 bidoni e ha  paura che qualcuno da sopra la richiami per aver sbagliato.E infine c´e`lei, la signora del 5 piano.
Quella che devo rircordarmi essere il mio prossimo per non commettere atti omicidiari.Si tratta di una donna sulla quarantacinquina,che abita al quinto piano, sopra di me, e ha la sua camera da letto proprio sopra la mia.Sono cinque anni che la vedo salire le scale , con il suo zainetto e il notissimo (per chi vive qui ) abbigliamento da trekking alpino con tanto di scarponcino goretex.Gli unici rumori che sentivo provenire dalla sua stanza erano quello della radio la mattina, e  le soffiate di naso.Per ben 5 anni.Tanto che ho sempre pensato soffrisse di una strana allergia,perche´quasi regolarmente la sera tardi e la mattina appena sveglia si sentiva soffiare forte il naso.
La svolta nella solitaria vita della vicina,disperatamente uguale a se stessa, c´e`stata circa 6 mesi fa. Io e mio mio ragazzo rincasando l´abbiamo vista salire le scale con un uomo un po´piu´anziano di lei, che la sorreggeva mentre lei barcollava ridendo in evidente stato alcolico.Lui aveva uno zainetto un po´piu´grande, una giacca Jack Wolfskin e scarponcino da alpino.Ci siamo rallegrati per lei e siamo andati a dormire, anche noi un po´brilli.
Da quel giorno lei non si soffia piu´il naso, e  non si sente piu´nemmeno la radio la mattina. Ormai pero´ai noiosi rituali quotidiani cui ero abitutata, si sono sostituiti i rituali delle scopate, che avvengono sempre immancabilmente il martedi´mattina intorno alle 6, e il venerdi´a notte fonda.
Tipo oggi che avevo la  giornata libera per dormire, mi sono svegliata alle 6 per colpa sua con un intenso desiderio smadonnare attraverso la finestra della camera da letto che da`sul cortile.Mentre prima potevo ascoltare i miei amati uccelli, la gazza,il merlo, e i corvi (di cui e´piena Berlino), o al massimo il coro soffuso dei bambini in lontananza del Kita,adesso e`il tenore e la frequenza delle loro copule a svegliarmi e ad essermi diventati noti.Provo a descriverveli.
Lei fa dei mugolii tra il lamento e lo sgozzamento di un vitello, lui a mo´di basso fondamentale, invece si produce in una serie di suoni gutturali baritonali che producono degli armonici a mio modesto parere,notevoli, perche´sembra un pedale trattenuto giuro.Devo dargli atto.
 Tutto inizia in sordina pero`,sia il cigolio del letto che i loro versi, poi il climax raggiunge il suo massimo quando la spalliera sbatte sul muro.A questo punto cominciano i versi barbarici accompagnati dalle parole(forse), ma trattandosi del tedesco e`difficile distinguere quali siano le parole, vista la forte onomatopea della lingua.
Poi inizia un rituale strano.Silenzio per circa 10 minuti. I 10 minuti in cui tento di riprendere le fila dei miei sogni, o della mia proficua visio in somnis.Ma vengo bruscamente destata da rumori di mobilia trascinata e sbattuta sul pavimento inframezzati da cadute di suppellettili vari.
E`evidente che i due si aggirino liberi per la stanza pogando tra i mobili o saltandovi sopra senza minimamente preoccuparsi del fattore riposo/silenzio altrui alle 5 di mattina. Finito il balletto tra i mobili di nuovo silenzio.Poi cominciano a sbattere le finestre. Noi abbiamo gli infissi doppi che ci proteggono dal maltempo,per via dell´inamichevole dio Thor,  e vi assicuro che lo sbattimento di 4 doppi finestroni  di legno da`ai nervi e induce facilmente all´omicidio se perpetrato per piu´di 10 minuti. Finito lo sbattimento delle finestre  inizia l´ultima  fase preorgasmica che veramente ha del bizzarro.
Si sentono dei passi pesanti che incedono per la stanza, e il rumore ottuso di quel calpestio molesto mi fa desiderare ardentemente che la tragedia piu´spiacevole si verifichi e li punisca proprio sul piu´bello.
Mi immagino che  saltellano ingroppandosi e d´un tratto il soffitto ceda loro sotto gli occhi, facendoli precipitare nella mia stanza. E avviluppati nel vortice del piacere, davanti ai loro occhi increduli lui mi guardi come il dannato del giudizio universale mentre io gli sparo un colpo.
Ora direte voi,che sono cattiva, severa, o bigotta....ma no.Non e`che mi scandalizzo per cosi´poco, il problema non e`tanto il fastidio dei rumori molesti o delle scopate in dolby surround dei vicini. Il problema vero e`che quella intestinale e lo stipendio mensile sono le  uniche regolarita`che sopporto, per il resto mi da`fastidio l´idea che certe cose si verifichino sempre alla stessa ora e nello stesso modo e secondo me per i vicini e`cosi´. Inoltre mi da`fastidio partecipare a questa regolarita`viste le mura di carta.
Is@boh rifugge la noia, suo peggior nemico, e mi sa che se va avanti cosi´, se i signori Fickenberg continuano di questo passo si stancheranno anche loro.Quasi quasi glielo dico prima, di introdurre una variazione su tema ogni giorno...
Anzi no, mi faccio gli affari miei.Dopotutto, la trombata standard descritta  qui sopra dura lo spazio di 45 minuti.E´sopportabile dai.
Il proposito di scrivere un messaggio e appenderlo nell´androne l´ho abbandonato subito in quanto e`meschino e manchevole di fantasia.
 Sono molto combattuta, anche se un´idea ce l´avrei. Visto che partecipo anche io alle copule,si puo´dire, da domani potrei farlo piu´attivamente.Tipo che sul piu´bello, nell´apoteosi del piacere faccio partire un Ouverture di Wagner,che la sentono fino a Varsavia, a 90000 di decibel o un Inno alla gioia ...o un Also Sprach Zarathustra, appropriatissima sarebbe l´Ouverture del Gugliemo Tell, ma vorrei evitare di citare e plagiare Kubrick, oppure Orgasmathron dei Sepultura.Voi che dite?


venerdì 19 agosto 2011

Sulla vita di Johann Wolfgang von Goethe (non autorizzato)

...Certo Goethe si annoiava a morte in quel Granducato di Weimar alla corte di Carlo Augusto, suo quasi coetaneo e amico.S´e`sempre mangiato bene in Turingia per carita`,(mica era come in Brandeburgo che prima di Federico II di Prussia manco le patate c´erano), ma la vita gli doveva scorrere in un torpore  infinito.Passava i giorni tediosi tra un  allestimento teatrale e la gestione finanziaria della piccola provincia tedesca. Goethe era  il  Veltroni teutonico .Da quando c´era lui in citta`, musica  feste spettacoli gratuiti tutte le sere, e aveva trasformato Weimar nel centro culturale della Germania.
E poi con la povera tardona scassaballe della Charlotte von Stein,  sempre alle calcagna che cercava di istillargli l´etichetta di corte.
Charlotte, invero, era una donna colta e sensibile, alla quale dobbiamo essere grati per avrer  ispirato al giovanissimo Goethe non solo gli Inni poetici piu´belli,ma l´intuizione delle intuizioni; La necessita`di un passaggio dal titanismo sdrucito e fancazzista del cortigiano Werther   al paganesimo enigmatico spinoziano dell´uomo d´azione Faust.
.Il rapporto con Charlotte e la conseguente rottura della loro relazione platonica segna un punto dinon ritorno nella letteratura tedesca.
Ai tempi de´ I dolori del giovane Werther, che ebbe un clamoroso successo editoriale, si andava tutti in giro  in giro in frack azzurro e pantaloni gialli (quando Ikea non esisteva ancora) e il suicidio era di gran moda.Tanto che le Autorita`dell´Universita`di Lipsia, preoccupate per il crescente tasso di suicidi ,diedero un annuncio;Poiché lo scritto del signor Goethe può impressionare i lettori, soprattutto quelli di carattere più labile, in maniera negativa, e svegliare i sensi di determinate donne  istigandole alla corruzione, abbiamo deciso di intedirne la distribuzione." 
Per fortuna poi inizio`a scrivere il Faust, gia`abbozzato negli anni precedenti ,consegnandoci cosi´ un madonna di eroe moderno, che fa entrare la Germania a pieno titolo nella cultura Europea emancipandola dall´eredita`di quel  guerrafondaio frocio di Sigfrido.
Dicevamo,Goethe che si  moriva  di pizzichia Weimar,decise  di scappare a  notte  fonda in carrozza verso l´Italia. Il suo viaggio accordatogli , come e`noto dal generosissimo e lungimirante Granduca Carlo Augusto, inizia come una fuga. Un viaggio verso le ignote terre del Regno delle due Sicilie.Quella era la meta! Non ci pensava proprio al Tirolo, al Gardasee e al Mugello come fanno ora gli stolti dei suoi conterranei radical-chic.
Parti`nel bel mezzo della notte, inincognito,con documenti falsi sotto lo pseduonimo di Filippo Miller alla volta di Roma.
Roma all´epoca era come la spiaggia di Pattaya, ma su 7colli. E i  Dottori della borghese Mitteleuropa ci venivano volentieri, anche  ci si puzzava tutti di fame. Con la scusa del Gran Tour venivano  in cerca di figa e Dioniso tra le bagasce nostrane, quando i prussiani a Berlino ancora non avevano l´ Artemis.
Roma era un cadavere in putrefazione, in balia del malgoverno piena di ladri, mignotte e briganti e una poverta` estrema, ma  Goehte non vedeva tutto cio´. A lui interessavano i trenini del carnevale romano piu´che i moralismi.
 "Io posso dire che solamente a Roma ho sentito cosa voglia dire essere un uomo", disse Goethe, e che le donne di Roma la davano piu´delle nordiche.
Doveva essere una breve fuga, invece rimase ben due anni in Italia percorrendola tutta fino a Palermo.
 Al suo ritorno dimentico`presto il pallido sentimento per la von Stein e si innamoro` della Christiane Vulpius, rimorchiata per strada e di 20 anni piu´giovane di lui.
Invecchio`e mori´ benissimo il nostro Vate, non gli vennero quelle brutte sopracciglia incolte alla Thomas Mann, foriere di pessimismo e noiose come i boschi dello Harz.
 Vogliamo ricordarlo cosi´, in pose barocche seduto al tavolino di qualche Osteria di Trastevere, a ruttare paganamente tutta la sua felicita`al mondo, a sparare frottole,atteggiandosi alla maniera delle maschere italiane, mentre dall´oste si fa chiamare Filippo.
Peccato che gli stava sul cazzo Beethoven, chissa`perche´.Non s´e`mai capito.

mercoledì 17 agosto 2011

Il tallone di Brendona.Debolezze de´noantri.

Il povero Piero Marrazzo,ex governatore del Lazio, ai piu´noto come quello amava intrattenersi tra le nerchie sudamericane di Via Gradoli a Roma, nelle topaie bordello allocate nella ricchissima Collina Fleming.
Il Marrazzo Piero, ottimo giornalista, e persona garbata dall´aspetto ordinariamente onesto, che lascio´il  posto alla fastistoide rozza Renata Polverini.
Lui, Pierone, figlio dello storico Joe Marrazzo (come ama ricordarci, ricorrendo alla genalogia familiare per ripulire l´onta del suo "peccato").
Il M´arrazzo d´immenso,governatore senza macchia,che abbiamo immaginato nel presunto video tutto trepidante, coi pantaloni mezzi calati, in un Las Meninas nostrano-  5.000 euro e qualche striscia di coca en abyme -mentre viene filmato dai carabinieri...ora ci chiede scusa.In un´ intervista meravigliosa rilasciata a 
Concita De Gregorio, ci spiega il perche´di quelle notti pazzerelle. 
Innanzitutto tiene a precisare che nonostante facesse uso di coca lui non e`drogato, e nonostante si accompagnasse a gentili signoroni  forniti di cazzo e di tette lui non e`omosessuale.
Si e`trattato di una fragilita`, una debolezza.Ci andava per soddisfare quel bisogno di accudimento che solo i rapporti mercenari sanno garantire.E il fatto che le Nathalie e le Brendone di turno avessero il cazzo e` del tutto indifferente.Ripeto del tutto indifferente.Ci andava- la Serdoz ne gioira`-perche´loro sono la quintessenza della femminilita`, donne all´ennesima potenza. Ma Pierone ribadisce con fermezza la sua virilita`, e il vecchio amore per la figa pur di essere reintegrato in un sistema di consensi beghino che puzza di sagrestia buia.
L´amore per la figa poi funziona sempre, e il cospargersi il capo di cenere e`un atto dovuto dopo aver commesso un peccatuccio come il suo.Almeno ci dicesse con grande gioia che il cazzo gli piaceva assai, lo perdoneremmo e ci starebbe simpatico.No e`tutto un battersi il petto e una contrizione tipica dei cattolici di sinistra. 
 Alle figlie Marrazzo ha spiegato tutto con una frase " sono andato alla festa sbagliata",  e ora dopo il ritiro in Convento e il viaggio in Armenia, rinuncera`per sempre a Satana e alle sue pompe in zona Roma Nord.
Perche´lui e`padre di tre figlie, ha enormi reponsabilita`verso  tutti noi,  e`il figlio di Joe Marrazzo e soprattutto la coca e le Brendone gli sono costate tanti soldi e tiene famiglia.


Ecco stavo pensando che preferiro`sempre un mondo di vecchi nani colla papaverina sul cazzo rispetto ai Marrazzi contriti che si rifugiano in convento.     




venerdì 12 agosto 2011

bizzarrie del tedesco

Ma quanto fanno ridere le parole Kravalle e Randalieren?Sembrano due razze di pesci in via d´estinzione.

mercoledì 10 agosto 2011

Sulla Teudisca Lingua

Sono piu´o meno 15 anni che studio il tedesco.Lo ho lasciato e ripreso varie volte fino a che mi sono trasferita in Germania per amore e per lavoro e l´ho dovuto imparare.
Il mio rapporto con la lingua tedesca e`stato conflittuale da sempre.La mia prima insegnante di tedesco era  una stangona austriaca salisburghese di mezza eta`che veniva in classe in Dirndl . Le sue parole risuonano ancora nelle mie orecchie. (tu sei una catastrofe)" Du bist eine Katastrophe"! Sputava sempre pronunciando il "ph", e noi la prendevamo in giro,sospettando che avesse  la dentiera.
Si chiamava Helfriede Wilhelm ma si faceva chiamare Helfi, e trasudava rigore austroungarico da tutti i pori. La stronza inoltre usava distribuire dopo la correzione dei compiti, le Morzartkugeln agli studenti piu´bravi. Solo quelli che avevano preso un voto alto.
Di solito portava in classe una scatola di cioccolatini, che offriva soddisfatta ai meritevoli facendola passare sotto il naso di noi sfigati. Questo rito demotivante e crudele me lo ricordero´sempre come imprinting col tedesco  insieme alla  amara scoperta  della presenza di 3 generi e 4 casi grammaticali.
Ovviamente dovetti aspettare la maturita`e un viaggio premio a Vienna finanziatomi dai miei per poter assaggiare gli agognati cioccolatini (che non erano manco un granche´)
Era una bella donna,algida alta e un po´dentona ma con un grande entusiasmo per il suo lavoro, le sue tradizioni, la sua Austria e  Mozart. Forse per questo non la odiavo. Intuivo che fosse una persona appassionata.
Non era cattiva, era sempre sorridente e nonostante tutto conservo dei ricordi positivi di lei, anche se aveva un debole per l´ordine la disciplina e una usava con noi un didattica pavloviana.
Ad esempio dalla prima ora di tedesco ci disse subito che dovevamo avere tutti un quadernone ad anelli solo per il tedesco.Diceva sempre che " il tedesco si impara prima di tutto con un quadernone ordinato".E ad ogni lezione ce lo controllava.Giuro.Verificava se le pagine del quadernone fossero ordinate, la lista dei vocaboli aggiornata,la grammatica, gli esercizi svolti.Tutte le sezioni del quaderno dovevano essere distinte da un separatore di carta con un´etichetta per ogni sezione.
Quando entrava in classe alla prima ora mostrava un sorriso smagliante recitando la formula fissa " Guten Morgen die Klasse"! e noi replicavamo in piedi " Guten Morgen Frau Professor". E poi attaccavamo come ogni mattina il  Vaterunser (padre nostro) perche´ero in un liceo cattolico ed era un rito fisso del mattino.
Dopo Blitzkrieg e Kartoffel, che erano le mie preconoscenze di tedesco , la prima cosa di senso compiuto imparata   e` stata quindi il  padre nostro.Poi venne cappuccetto rosso e infine Hölderlin e la scuola di Jena.Non credevo minimamente in nessun dio, ma mi piaceva sentirmi pronunciare le parole heiligen Geist e il suono dell´h aspirata.
Delle mie primissime ore di tedesco ricordo parole che non ho mai piu´usato negli anni seguenti come festen Freund (ragazzo fisso), Jugendzentrum (centro giovanile), Zitronensaft (succo di limone) Tomatensuppe (zuppa di pomodoro).
Il fatto che fossi scarsa in lingua tedesca si spiegava con una  fortissima reticenza al pensiero logico-matematico e alle imposizioni metodologiche della mignotta in questione.Ero ero una pippa disperata anche in matematica e fisica del resto.
Il tedesco e` sempre stato per me una lingua difficile. Difficile innanzitutto da pronunciare, prima di tutto per l´alternanza consonantica all´interno di ogni frase e parola.Ce ne sono troppe! Tutti quei chhhh, pffff, schwwww,schm. Poi il colpo di glottide per snocciolare bene le parole, tanto innaturale e difficile per noi italiani.
E poi ci sono le parole lunghissime, i sostantivi composti.Non bastano 20 anni per imparare ad azzecarne uno senza creare ridicoli neologismi, senza creare parole che non esistono. La legge sul rimborso delle spese della campagna elettorale per esempio diventa Wahlkampfkostenrückerstattungsgesetz e in tedesco  " la legge" e` persino l´ultimo concetto e quella s prima di Gesetz(legge) non e`manco detto che sia un genitivo e sia necessaria! 
In sequeunza i concetti sono Campagna Elettorale/Costi/Rimborso/Legge tenuti insieme dalla s. 
Non e`difficile se si riesce a pensare al contrario esattamente come con i numeri tedeschi. dove 59 diventa 9 e 50 neunundfünfzig.
Ma esprimere un sostantivo composto durante una conversazione mettendo per primo  nella frase cio`che la struttura grammaticale italiana pone come ultimo, procedendo a ritroso e`complicatissimo e talvolta frustrante.
Per non parlare dei suffissi dei verbi divisibili. Maledetto anglosassone! Una volta chiesi ad un tizio con la macchina se poteva cortesemente ammazzarmi alla stazione....zum Bahnoff umbringen. anziche´ mitbringen che significa accompagnare. Menomale che non mi ha preso in parola.
Dopo anni di studio matto e disperatissimo sono riuscita ad impararlo questo Deutsch addirittura a lavorarci e a trarne qualche piccola soddisfazione anche senza le palle di Mozart. Mi sono fatta una ragione  quasi di tutto delle inversioni  dei verbi alla fine, del neutro, delle relative maledette  con i Wenn gli Ob riesco persino  a litigare col mio (non festen) Freund padroneggiando tortuosi  periodi ipotetici che quando sei incazzata vengono giu´ come le ciliegie.
L´unica cosa che ancora non riesco ad accettare me la ricorda la voce della O2 al telefono.


"Die von Ihnen gewählte Rufnummer ist zurzeit nicht erreichbar"

che sarebbe "Il da lei selezionato numero e` momentaneamente non raggiungibile"

Bene i tedeschi fanno un uso smodatissimo di questa costruzione passiva e del participio (che io odio in tedesco) usati come aggettivi o peggio ancora in in sostituzione della relativa " che", nelle subordinate implicite. E li piazzano come al solito in un astruso ordine sintattico da burocrazia prussiana Es: il da lei selezionato numero. Non riesci mai a capire come cacchio devi mettere gli altri complementi e ti devi ricordare che il participio  declinato secondo il caso.
Ah un´altra cosa non riesco ad accettare, l´assenza delle bestemmie e´l´assoluta banalita` semantica del turpiloquio.












martedì 9 agosto 2011

Amenita`a FCO

Appena scendo dallo scassone anni´70 Alitalia che mi ha portato  incolume a Roma respiro con gioia  una boccata di aria calda e afosa scrollandomi la fredda estate berlinese .
Sara`che e`Agosto ,che il personale e`quasi tutto in vacanza, sara`la canicola estiva,  sara`che siamo nell´Hub piu´ vergognosamente degradato del mediterraneo,  ma la sensazione  di pigra indolenza del personale che gironzola per le sale, mi fa subito sentire a casa  accogliendo quel vuoto temporaneo di propositi e aspettative misti ad ansia strisciante  che mi prende immediatamente dopo essere atterrata a Roma.
Il cipiglio e la compostezza degli addetti allo scalo di Schönefeld sono un vago ricordo. Gli addetti di Schönefeld danno sempre l´impressione di  stare svolgendo una mansione, qualsiasi cosa facciano.Li guardi e sono esattamente quello che fanno in quel momento.
Mentre a FCO  l´aria si fa piu´frizzante e il   personale appare visibilmente rilassato.
 Dal poliziotto al barista alla hostess di terra,sono li´ ma potrebbero essere altrove.Se li si potesse virtualmente copiaincollare  nelle loro posture, starebbero bene pure in un Bananero a Tenerife.
Il percorso fino al ritiro dei bagagli dura 7 minuti circa,ma non ho alcuna fretta  perfettamente vista la rinomata  solerzia con la quale la tanto vituperata ADR me li fara`recapitare, quindi mi godo un ottimo espresso. L´attesa dei passeggeri di fronte al nastro scorrevole,somiglia molto all´attesa religiosa di un evento miracolistico il cui climax e`rappresentato dalla felice soddisfazione di aver riabbracciato il proprio bagaglio. E  a Fiumicino, visti gli innunmerevoli scandali dovuti al pessimo sistema di gestione dei bagagli, e`una paura piu´che fondata.
Mentre aspetto la mia valigia vengo distratta da un manifesto pubblicitario alla parete che recita piu´o meno cosi´" Ogni sniffata di cocaina distrugge 10 mq di foresta amazzonica. Di´no alla droga".Firmato da una associazione ambientalista in collaborazione con la Colombia.Foresta amazzonica?Colombia?A parte il fatto che la foresta amazzonica sia in Brasile per il 70% della sua superficie ,ma dubito che chi sta tirando una striscia di coca pensi a malincuore al disboscamento di 10 mq di foresta suvvia signori pubblicitari!Drogati ambientalisti rinsavite!?O  forse con la cocaina non si e`etichettati come "drogati comuni"..?Ed e`possibile che esista una categoria di persone che nuociono alla propria salute ma siano al contempo salutisti e, ça va sans dire ambientalisti? Oltre a questo arguto messaggio pubblicitario ci sono altri cartelloni turistici che pubblicizzano le nostre belle ma care spiagge.  
 Mi faccio strada sgomitando tra le persone affastellate al bordo nastro e recupero le mie cose. Nel fare questo mi sento molto typisch Italienisch.
C´e`una novita`a dir poco geniale a Fiumicino, i carrelli portabagagli a pagamento.
Funziona cosi´, tu povero turista stanco gia`del tuo lungo viaggio  e carico di valigie per fruire del carrello devi pagare 2 euro che NON ti verranno mai  restituite come c´e`scritto sulla macchinetta.
Inserisci la tua monetina, posto che tu l´abbia, nel box al lato della fila di carrelli, e questa attraverso una ruota dentata bloccante ne fa uscire uno.E`molto probabile che tu, povero ignaro, non noti la scritta " le monete non verranno restituite" e che in tutta fretta ti avvii verso l´uscita pensando di poterlo ridepositare e riavere i  tuoi 2 euro indietro.
Ma siccome non conosci la lingua italiana, o sei sprovveduto, o sei rincoglionito (il mio caso)  o vieni da un paese civile e non sei avvezzo ai sottili sistemi di microrapina silenziosa su cui si fonda l´economia italiana scoprirai alla fine del tragitto che i 2 euro erano a fondo perduto
.Il carrello era  in comodato d´uso per 10 minuti.Peccato solo 10 minuti, adesso lo vorrei distruggere compiendo atti di vandalismo ispirati dalla parte meno urbana di me, quella nascosta che abbiamo tutti noi italiani di fronte all´abuso di una qualsiasi istituzione.
E`nel  nostro DNA in fondo, come la forma dei  pesci disco che stanno  nel Rio delle Amazzoni. La natura li ha corredati di un corpo rotondo perche´sopravvivano  tra i canneti del fiume.
 Al posto di riconsegna carrelli scorgo la banda degli addetti alla simonia e mi incazzo come una jena , sono dei signori panzoni di mezza eta` con tanto di divisa, tutti affaccendati nel disperato recupero e riposizionamento in loco dei carrelli affinche´nessuno venga inavvertitamente trovato e usato gratis.
Fanno solo quello. Saranno stati assunti a tempo determinato dall´ennesima societa`interinale che tra mazzette e appalti con l´ADR ha vinto la gara di fornitura del Personale. Si vede lontano un miglio che sono poveracci senza arte ne´parte ai quali e`stato regalato un posto o forse peggio creato ad hoc per l´attivita`di raccattaggio carrelli. D´impulso mi andrebbe di andare li ad insultarli e imbastigli un pippone  se siano coscienti o meno che   fregare 2 euro a ogni passeggero in un aeroporto dove ne transitano  circa 30 milioni l´anno significa di fatto risanare un enorme bilancio negativo e fare cassa laddove non si hanno le capacita`e la lungimiranza di intervenire altrove. Una strategia manageriale impeccabile,che in Italia va alla grande.
Poi non ci vado pero´, mi tengo la rabbia e mi ricordo che il presidente di ADR e`Francesco Palenzona quello impicciato che ricopre una ventina  di cariche, con la faccia da pizzicagnolo e un passato da autotrasportatore prima, e da banchiere amico di destra  sinistra e di centro dopo.
 Improvvisamente con 2 euro in meno mi sento un pezzo infinitesimale ma indispensabile della cordata Alitalia. .Mentre negli altri paesi normali  l´aeroporto eroga un servizio al prezioso cliente fornendogli dei carrelli alcuni gratis, altri con 50 o al massimo 1 euro di cauzione, da noi il servizio viene automaticamente tramutato in ricatto e truffa legalizzati.
Se non vuoi trasportare 100 kg di valigie sei costretto a pagare. Un amichevole Benvenuto a tutti gli stranieri insomma, immagino gia`i compagni tedeschi in arrivo per la prima volta da Schönefeld che strabuzzano gli occhi e pur di sborsare 2 euro si sfiancano di fatica.
Decido mio malgrado di accettare il ricatto e riconsegno a malincuore il carrello.Vado verso il trenino cosiddetto di " alta tensione`" che mi porta a Stazione Tiburtina. In realta`e`un carro bestiame lentisssimo e sporco,  che costa ben 8 euro ma dove non passa quasi mai un controllore. Prendo l´ascensore che mi porta al 1 piano, somiglia piu´a un montacarichi ed e`pieno di sporcizia e cartacce.Puzza di urina  ed e`situato in un angolino mal segnalato del corridoio aeroportuale.In piu´ dove c´e`il tasto di sicurezza e blocco dell´ascensore il  vetro e` rotto ed il sistema di sicurezza presumibilmente non funziona ostruito da ulteriori cartacce e gomme americane.I corridoi che portano dai gate al Terminal dei treni sono costellati di cartacce cicche e rieattacolo  monnezze varie,pare  che l´ADR non abbia rinnovato il contratto ai pulitori dei corridoi anzi  abbia pure diminuito il personale.Meglio risparmiare su cose inutili, dopotutto la pulizia non produce ricchezza come i carrelli.
Penso agli autobus berlinesi con i guidatori piu´ignoranti del mondo, e alla societa`SASSE che espone in bella vista un tabellone 30x60 con i giorni della settimana in cui vengono svolte le pulizie (cioe`quasi tutti) e sotto ogni giorno viene posto un segno siglato e timbrato dell´avvenuto servizio
. Purtroppo da 1 anno a questa parte il mio  transito a Fiumicino e`diventato forzato  perche´la Easyjet da Berlino e molte altre compagnie vi hanno spostato tutti i voli.
Quindi tanto vale rassegnarsi e sperare che le cose migliorino in vista del 2044, data in cui secondo le stime del Palenzona in questione  Fiumicino sara`ultramoderno e transiteranno  nell´hub 100,000 milioni di passeggeri.Non ho ancora capito se vivi o morti, forse si riferiva all´ingresso dell´inferno che Dante, il piu´lungimirante di tutti , aveva posto proprio a Fiumicino sul delta del Tevere.