E`da un po´di tempo che seguo con attenzione il fenomeno da baraccone messo su dagli oltranzisti cattolici fascisti del sito
Pontifex. A capo di questo movimento, che si esprime attraverso un sito molto seguito e frequentato e`a capo il Sig.dott. Bruno Volpe, il quale secondo me ha scritto
qui il manifesto piu´preciso in termini sia linguistici che sociopsicologici di quella inguaribile devianza parologica umana che va sotto il nome di omofobia. L´omofobia di Bruno Volpe pero´e`lungi dall´essere una banale derisione dell´omosessualita` che si risolve nello sberleffo verso " le checche" o nell´uso della parola " frocio" come insulto gratuito.Non siamo nel
topos abitudinario che fa del "gay" una persona da irridere e svalutare in battute da baretto di quartiere che connotano la
mediocritas medietas (tutta italiana) nei riguardi degli omossessuali. Siamo proprio nel
Terzo Reich.Siamo nella Spagna di Franco , ma anche nella Santa Inquisizione cinquecentesca, siamo a Mashad in Iran.Il potere che hanno certe parole!
Leggere il pensiero di Volpe sull´omosessualita`e`come fare un viaggio a ritroso nei tempi bui della coscienza umana. La violenza delle sue parole e`programmatica, militante, intrisa di simbologie antiche atte a smuovere il peggiore dei lati umani: quello dello sterminio dell´identita`altrui.
Evidentemente. Il continuo richiamo alla Legge di Dio, o alla Legge dello Stato per impedire a due giovani di baciarsi deve nascondere una paura ancestrale di perdita della propria misera identita` che si vede vacillare per un battito di ali di farfalla.Perche´non poggia su di un benemerito cazzo.
uhm, quella chiusa
RispondiElimina"gente che meriterebbe ben altra fine, forse... meglio avrebbe fatto a non venire al mondo"
forse si riferisce all'aborto? ma non erano pure antiabortisti quelli là?
a parte scherzi, io sono convinto del fatto che si tratta di checche isteriche (lo sì, davvero) che hanno una paura fottuta di essere scoperte.