In Germania nei luoghi pubblici, e negli spazi privati, i tedeschi tendono a disporsi spontaneamente in modo da ridurre, se non proprio evitare il contatto e la vicinanza con i propri simili. Se non riescono in questo intento perché`la metro e`strapiena (capita anche qui) , o l´ ascensore e`troppo affollato, ecco che li vedi ansimare nervosamente, sbuffare ad alta voce, e virare dalla placida calma teutonica a una insofferenza che non ha pari. L´insofferenza tedesca e`un sentimento del quale si parla poco, ma e`cruciale per comprendere le contraddizioni di questo popolo. L´insofferenza che nasce dalla mancanza di spazio non e`una cosa da poco. Per questo i tedeschi si assicurano un ampio raggio di spazio protettivo, dal quale, se si e`semplicemente amici o conoscenti ci si tiene alla larga. D´altra parte ogni popolo ha il suo codice come insegna la prossemica, grazie alla quale sappiamo che la vicinanza nella comunicazione non e`affatto un concetto assoluto.
Quindi mi dispiace italiani, ma se vi trovate in Germania...niente buffetti, pizzicotti, pacche sulle spalle o sul culo,baci appassionati, strizzate di palle, schiaffetti sul viso o sulla nuca , perche´non verranno presi con piacere o con spirito di goliardia, ma solo come minacce all´altrui sfera privata.E nel caso vi troviate a Berlino questa ha un raggio di circa 1 buon metro e 20 cm.
E non tentante di pararvi di fronte al vostro interlocutore a braccia spalancate, con l´idea che si tuffi verso di voi perche´potreste rimanere in stand by per diverse decine di minuti.
Ma questa diffidenza verso il contatto vale solo per gli umani, perche´per gli animali e`un altro discorso. Con loro i tedeschi sembrano coltivare un rapporto ai limiti del morboso, un´intimita`profonda, che ancora non ho capito bene da cosa nasca. Neanche storici credo lo abbiano capito interrogandosi sulla promulgazione delle severissime leggi contro la vivisezione,e per la difesa degli animali volute da baffetto, (dove addirittura si vieta esplicitamente di abbandonare i cani e strappare le zampe alle rane, pena il Lager). Piuttosto curioso a quei tempi...
Se qualcuno conosce il film del regista austriaco Ulrich Seidl "Tierische Liebe" sa a cosa mi riferisco quando parlo di rapporti intimi con gli animali.
Quindi non vi stupite se vedete un berlinese dialogare amorevolmente col suo cane, accarezzarlo e stringerlo a se´, o mentre lo guarda con commozione paterna fare la cacca, mentre a voi riserva i peggiori toni solo perche´ distrattamente state camminando sulla Fahrradweg.
Non ve la prendete se con l´amico a 4 zampe divide generosamente le leccate al suo gelato,mentre non si cura minimamente che voi abbiate fame o sete.
O se per l´amico Fido sciorina smancerie e risa di stomaco anche d´inverno a -20 gradi, quando normalmente la paralisi facciale e l´espressione tendente al suicidio compaiono sul volto dei berlinesi per via del tempo.
Sappiate che c´e` un patto segreto che lega l´anima tedesca al mondo animale, e che a voi non e`dato sapere!
Per avere quel genere di intimità, dovrete solo guadagnarvela e non e`detto che ci riusciate.
L´amorevolezza e il rispetto verso gli animali sono cose che ammiro in un popolo, ma non vi nascondo che
da quando vivo in Germania guardo gli esseri a 4 zampe con invidia e sospetto, perche´loro si e io no.
Ma appena arrivata a Berlino il primo contatto tedesco fu´ idilliaco.Lo conobbi attraverso il sito www.wg-gesucht.de, perchecercavo una stanza in una WG .Mi ricordo ancora il mio stato d´animo mentre salivo le 4 rampe di scale, in un Altbau della Manteuffelstrasse 5, e ripassavo le cose da dire. Mi ero preparata con cura un discorso di presentazione che consisteva in 3, 4 frasi in una grammatica impeccabile ad effetto (dove circostanziavo : il mio bisogno disperato di un tetto da li´ alle successive 48 h, il mio essere cool, ascoltare musica cool, non drogarmi, cucinare da dio le prelibatezze italiane, il pagamento regolare dell´affitto). A queste 4 frasi seguiva un canovaccio improvvisato nel mio tedesco miserabile di allora, che ignorava ancora l´esistenza delle inversioni, delle frasi passive, dei periodi ipotetici e contemplava un lessico limitato a quelle 2...3 poesie di Eichendorff e Novalis e un po´dell´Urfaust di Goethe studiati all´Uni. Non prevedeva parole come Schraub e Rechnung, che mi avrebbero aperto piu´porte di quanto avrebbero fatto "verweile doch! Du bist so schön" .
Non faccio in tempo a dire Guten Tag porgendo la mano destra che mi si para davanti Ingo, un omone di quasi 2 metri ,in un attimo mi smantella tutti i convenevoli e mi abbraccia con un sorriso aperto.Mi bacia su entrambe le guance come se fossi la zia, nipote, parente, che non vedeva da una vita! Ovviamente ad Ingo, diventato poi grande amico e compagno di serate alcoliche al limite del coma etilico, non fregava un cazzo dei convenevoli e dei discorsi cerebrali che avevo preparato, perche´ lui e`uno che bada all´empatia, e` un prolisso, affettivo, acuto e pazzo tedesco sempre pronto a darsi anima e corpo ai progetti e alle persone in cui crede.
Quando parla gesticola vivacemente, e si batte il petto quando vuole sottolineare un argomento che gli sta a cuore. Per esempio mi racconta ancora che quel giorno, sapeva subito che avrebbe scelto me come coinquilina.Lo aveva capito da uno sguardo e da quello che aveva sentito col cuore, risparmiandomi l´angusto compito di presentarmi e mentire sulle mie innumerevoli doti di soggetto ideale col quale condividere il cesso e la cucina.
Quel giorno dopo aver ottenuto la stanza ho imparato fondamentalmente due cose: 1) mai essere prevenuti 2) a colazione in Germania si mangia il salamino di manzo piccante e i cetriolini dello Spreewald e non c´e`niente di male.
Insomma il primo incontro fu perfetto,quelli che seguirono a volte meno.
Qualche anno dopo iniziai ad insegnare italiano come lingua straniera, ad interessarmi alla comprensione interculturale e a non prendermela nelle seguenti situazioni:
1) Quando salutando qualcuno avevo l´impressione che si scostasse con agile e repentina mossa, quasi a schifarsi , o peggio mi desse la mano pur essendo piu´giovane di me di svariati anni.
2) Quando i miei studenti ultra 50enni, siedono come monadi silenziose, nonostante quasi con le lacrime agli occhi io li implori di interagire in arditissimi role-plays che prevedano la vicinanza dei corpi, l´incontro degli sguardi, e qualche contatto fisico ad una distanza di meno di 1 metro.
Vivi-di complimenta!
RispondiEliminaprofilo e post da urlo
Ma chi sssei?? sssssei italiana?? naaaaaaaa
aaaaaaaaa
kuss
piesse
mi raccomando : non sparire ehh!!
Troppo gentile.Si sono italiana non si capisce;-)?
RispondiEliminaFuuuusssssss
RispondiElimina(scapece)